Lo sport è benessere e l’attività sportiva è indispensabile non solo per mantenersi in forma, ma anche per stimolare tutte le funzioni del corpo e della mente. Si può senz’altro affermare che la pratica natatoria rappresenta una risorsa educativa e particolarmente indicata per i giovani diversamente abili. Il nuoto è uno sport completo che, grazie alle sue peculiarità, è utilizzato per attività ricreative, riabilitative e terapeutiche. Fare attività sportiva in piscina, permette di eseguire dei movimenti di maggior ampiezza, il naturale massaggio che l’acqua produce, genera un rilassamento muscolare e, allo stesso tempo, un’azione di riabilitazione.
Ma lo sport si sa è anche agonismo che, se affrontato in modo giusto, è una grande stimolo psicologico. Quando si parla di disabilità, è inevitabile pensare alle paralimiadi. L’edizione che si è da poco conclusa a Tokyo, è stata un vero e proprio successo e ha ribadito con forza ancora una volta, che la disabilità non è una limitazione. L’Italia ha portato a casa la bellezza di 65 medaglie di cui 39 solo nel nuoto. Un successo che dimostra ancora una volta quanto l’attività in piscina sia un’opportunità straordinaria per i diversamente abili, di rinascita ma anche di riscatto. La forza di volontà, l’abnegazione e il coraggio dimostrato dagli atleti di tutto il mondo che hanno partecipato alle paralimpiadi, dimostrano quanto chi vive con delle disabilità, è un esempio di vita da imitare tutti i giorni. Gli stili praticati nel nuoto per disabili sono: lo stile libero, il dorso, rana, farfalla, gare miste. Le distanze invece sono nello stile libero: 50 mt: 100 mt, 200 mt, 400 mt e la 5 km in acque libere. Nel dorso, la rana e la farfalla: 50 mt e 100 mt.
Nei misti individuali 150 mt e 200 mt. Staffetta 4 x 100 e 4 x 50 stile libero e mista. Le competizioni a livello internazionale, inclusi i Giochi paralimpici, vengono organizzate dalla IPC Swimming. Per i disabili che sognano di cimentarsi nel nuoto, esistono differenti categorie a seconda della tipologia di disabilità. Alcuni esempi sono la S1 SB1, categoria nella quale i nuotatori hanno avuto una perdita significativa della massa e potenza muscolare e/o del controllo delle gambe, delle braccia e delle mani. Alcuni atleti potrebbero avere anche un controllo limitato del tronco. I nuotatori in questa classe in molti casi, necessitano di una sedia a rotelle nel quotidiano. Ci sono poi quelle dedicate ai nuotatori affetti da problemi di vista competono in categorie separate, e sono collocati nelle categorie 11, 12 o 13. Tutte le altre categorie si possono vedere sul sito della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico. Al di là di un’eventuale attività agonistica, l’attività sportiva in piscina è fortemente consigliata per i disabili perché porta dei benefici sia dal punto di vista fisico che mentale, spronando all’ottimismo che si genera nel raggiungere traguardi sportivi in ogni caso straordinari.